Oggi avuto la riprova che quando si da di più di quello che chiedono e per qualche motivo lo devi togliere, diventa dovuto, mai abituare qualsiasi cliente specialmente quelli che ti portano gli amici degli amici ad avere di più, perchè poi diventa una pretesa.
Al giorno d'oggi ho capito che essere corretti non serve a nulla, anzi a rimetterci di brutto di tempo e soldi. Magari sto dicendo banalità, cose che si già si sanno, però passarci ti fa ragionare e non di poco. Da oggi qualsiasi commissione tutto scritto preventivo firmato e controfirmato.
Il lavoro da programmatore oramai è considerato da idioti, un classica esclamazione del cliente "e chi ci vuole basta che fai questa modifica, 2 minuti", internet abitua male le persone ai click e non si rendono conto del lavoro che c'è sotto. Andiamo avanti così è la tecnologia.
Ma nel 2011 grazie a case potentissime come Microsoft non era possibile fare siti web da utenti come niente, allora mi domando come mai continuano a commissionarli, forse alla fine tutti questi click rendono una grande confusione nel cliente, pensa di avere il mondo in mano poi si rende conto di avere in mano un pugno di mosche. Un detto dice che tutti i nodi vengono al pettine, vediamo come procede.
Infine dico una cosa importante a chi per caso dovesse capitare in questo forum ed è un semplice utente che non ha studiato 25 anni da programmatore "per favore rispetto per i programmatori che è un lavoro faticoso sia mentale che fisico, provare per credere, vi consiglio di fare un tentativo di programmazione e ne ho conosciuti di persone che hanno rinunciato neanche all'abc della programmazione".
Saluti a tutti
Ho messo online la nuova chat divisa per argomenti, risiede nel server di casa, se volete parlarci fate pure, cosi' facciamo qualche test, apparentemente sembra funzionare ed è ricca di emoticons animate dovrebbe supportare gif animate, filmati e giochi flash. In caso lasciate messaggi vengo avvertito con un email, si potrebbe far usare a tutti per il proprio sito, chissà se interessa, mah..
